Politica
Vagnoli, per l’opposizione c’è “mancato silenzio istituzionale a spese dei contribuenti”
Bibbiena – La Lista di Comunità torna all’attacco in Consiglio Comunale contro il Sindaco di Bibbiena Filippo Vagnoli, accusato di aver violato il principio di silenzio istituzionale nel corso della recente campagna elettorale per il Consiglio Regionale.
Secondo il gruppo di minoranza, l’amministrazione avrebbe utilizzato risorse e strumenti istituzionali in contrasto con la Legge n. 28/2000 sulla par condicio, che vieta la comunicazione pubblica non essenziale nel periodo elettorale.
La vicenda
Al centro della polemica c’è la Delibera di Giunta n. 200 del 12 dicembre 2024, che ha destinato 7.686 euro di fondi pubblici alla comunicazione istituzionale tramite Radio Italia 5.
Il canale di streaming “Bibbiena Informa” — presentato al pubblico con lo stemma comunale — ha ospitato una serie di interviste al sindaco su temi amministrativi. Ma, secondo la Lista di Comunità, nel mese di ottobre il taglio dei contenuti è cambiato radicalmente.
«Quello che nasceva come canale di informazione istituzionale è diventato, nel pieno della campagna elettorale, uno strumento di promozione personale del Sindaco/candidato», critica la Lista di Comunità.
«I cittadini finanziano la comunicazione neutrale dell’Ente e invece si sono ritrovati a pagare una propaganda mascherata».
La fascia tricolore come strumento politico
Il gruppo di minoranza punta il dito anche sulla costante presenza del sindaco con la fascia tricolore, in occasione di inaugurazioni e manifestazioni pubbliche durante il periodo elettorale.
«Eventi del Comune sono stati trasformati in palcoscenici personali, con discorsi di contenuto politico mentre il Sindaco indossava i simboli istituzionali», afferma la Lista di Comunità.
«È stata annullata la distinzione tra il ruolo di primo cittadino e l’attività di candidato».
La risposta del Sindaco e la replica della minoranza
In Consiglio, Vagnoli ha respinto le accuse definendole semplici interpretazioni.
Per la Lista di Comunità, la difesa è inaccettabile:
«Non si può liquidare tutto come opinioni: qui si parla di soldi pubblici, mezzi pubblici e strumenti pubblici», ribatte il gruppo.
La Lista contesta anche il tentativo del sindaco di giustificarsi citando presunti comportamenti simili di altri politici:
«Rifugiarsi nel “lo fanno anche gli altri” è una strategia retorica, non una risposta. Il tema è Bibbiena e l’uso dei fondi dei cittadini».
Sulla richiesta di chiarimenti puntuali sull’utilizzo delle risorse, il sindaco avrebbe attribuito alcune responsabilità all’emittente.
«Arrivare a scaricare tutto su un presunto errore dell’emittente è l’ennesimo modo per evitare risposte — e non è la prima volta che accade», osserva la Lista di Comunità, ricordando la precedente segnalazione al CoReCom Toscana «archiviata solo dopo ravvedimento spontaneo del Sindaco».
“Serve un regolamento: lo avevamo già proposto”
Il gruppo ricorda che il tema non è nuovo:
«A febbraio avevamo proposto un regolamento sulla comunicazione istituzionale per evitare proprio questi abusi — ma la maggioranza lo ha bocciato parlando di rischio di strumentalizzazioni politiche», sottolinea la Lista di Comunità.
«I risultati sono sotto gli occhi di tutti».
La minoranza conferma di voler garantire piena vigilanza sulle attività di comunicazione finanziate con risorse comunali.
«Nessuno vuole limitare la comunicazione dell’Ente — ma esigiamo che sia neutrale, corretta e rispettosa della legge. La fiducia dei cittadini e il rispetto delle regole democratiche vengono prima dell’interesse elettorale di chiunque».




