Eventi e Cultura
Confini di carta, la mostra di Sara Lovari a SanLorenzo Arte a Poppi

Ieri alla Galleria SanLorenzo Arte, si sono ritrovate tante persone per assistere al vernissage della mostra di Sara Lovari “Confini di carta”, che rimarrà visibile al pubblico con entrata libera, fino al 5 ottobre 2025 tutti i giorni (orari 9-12 e 14-19). La mostra personale di Sara Lovari, che torna in questo luogo dopo undici anni, è stata curata da Silvia Rossi e rappresenta l’ultimo appuntamento della rassegna “Mappature – Geografie dell’arte contemporanea” un percorso tutto al femminile che ha segnato questa estate casentinese.
Sara, che da sempre trasforma materiali di recupero in poesie materiche, propone una serie di opere tra mappe, frammenti e oggetti quotidiani, in cui il confine tra realtà e fantasia resta volutamente uno spazio di immaginazione offerto a chi le vive.
La mostra merita una visita e – come ha detto giustamente Sara – anche di più. Ogni mappa è un viaggio che ognuno intraprende con il proprio bagaglio di emozioni, di vissuto; che ciascuno di noi può iniziare lì e finire altrove, che si intraprende prendendosi dei rischi, perché l’altrove non ci è dato. Sara ci spinge a perdere il nostro equilibrio, a farci viaggiatori di emozioni, di memoria e custodia. Ho trovato in queste opere un’artista nuova, coraggiosa, capace di valorizzare il particolare come momento di abbandono del sé, ma anche di ricerca di senso. Il coraggio di lasciarsi andare all’intrusione feconda del viaggiatore- esploratore-visitatore è una grande prerogativa di questo progetto. A noi Sara lascia l’opportunità di farsi viaggiatori e viaggiatrici capaci di incontrare l’altro con rispetto, in qualunque latitudine, di riscoprirci nel ricordo privato e nella memoria collettiva allo stesso tempo.
La mostra poi si spalanca a noi con una grande installazione site-specific, ovvero realizzata dall’artista sul posto con materiali di recupero. Si tratta di un enorme nave ferita in più parti e che tuttavia ci appare in movimento. Ha la vela aperta e sfilaccicata, ma ostinata nel prendere vento e soprattutto ha i colori di chi adesso sta lottando per la vita. Il riferimento cromatico è un omaggio alle vittime di Gaza. Noi spettatori non possiamo rimanere fermi perché questa nave ci trascina, dolorante e ostinata. In qualche modo siamo spronati a partire con lei, alla volta di un mondo migliore dove non sempre è necessario polarizzare, ma dove è senz’altro essenziale decidere da che parte stare.
Io credo che in certi momenti della storia l’arte debba farsi anche mezzo utile (ma non servo), per indicare la parte giusta. In fondo il coraggio non è altro che il gesto dell’offrire un frammento di carta dove altri possano scrivere i propri desideri.
Tutto intorno allo spazio di questa bellissima galleria, potente in altezza e dall’atmosfera travolgente, si snodano le opere d’arte, mappe di un viaggio ideale che ciascuno può immaginare, utilizzando la propria fantasia e sovrapponendo il suo mondo a quello dell’autrice. Qui Sara ha decisamente lasciato frammenti di sé, dimostrando un’evoluzione artistica importante e un impegno preciso nei confronti del presente.
Un plauso va anche alla curatrice Silvia Rossi, che ha concluso questa stagione portando a San Lorenzo a Poppi alcune mostre tutte al femminile che hanno incantato, attraverso corpi e suggestioni. Il Casentino oggi è più ricco.