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giovedì | 17-07-2025

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Furto di rame a Bibbiena, presi i responsabili

Importante operazione dei Carabinieri della Compagnia di Bibbiena, che nelle scorse ore, con il supporto dei reparti territorialmente competenti dell’Arma, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Arezzo nei confronti di tre soggetti, ritenuti responsabili di furto aggravato.

L’indagine, denominata “Blue Glass”, è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Arezzo ed è nata da un grave episodio avvenuto nella notte del 15 settembre 2024 ai danni della ditta EMG Group Security S.r.l., con sede a Bibbiena (AR).

Quella notte, un gruppo criminale ha fatto irruzione all’interno del perimetro aziendale, riuscendo ad asportare un ingente quantitativo di rame in coils, pari a circa 5.500 kg, per un valore commerciale stimato in oltre 70.000 euro. Il rame venne caricato su un autocarro Mercedes, anch’esso rubato nel corso della stessa notte ai danni di una ditta situata nelle vicinanze.

Il furto si è distinto per l’elevato grado di pianificazione: l’organizzazione ha impiegato più veicoli e operato con modalità professionali.

Grazie all’immediata attività investigativa dei Carabinieri, è stato possibile ricostruire l’intera dinamica del colpo attraverso un imponente lavoro d’indagine che ha incluso:

Analisi delle immagini di videosorveglianza;
Tracciamenti con sistemi GPS e pedinamenti virtuali;
Monitoraggio delle celle telefoniche nelle aree interessate dal furto;
Controllo dei transiti autostradali;
Ricostruzione del traffico telefonico e telematico degli indagati.
Nei giorni successivi al colpo, l’approfondita attività di monitoraggio ha consentito di identificare parte degli autori, tutti già noti alle forze dell’ordine per numerosi precedenti per furti contro il patrimonio, in particolare per furti di rame.

L’autocarro utilizzato per trasportare la refurtiva è stato successivamente rinvenuto in una zona periferica di Roma, abbandonato. Gli accertamenti tecnico-scientifici condotti sul mezzo hanno permesso di raccogliere ulteriori prove a carico del gruppo.

Dai tabulati telefonici è inoltre emerso un quadro investigativo ancora più ampio: la banda è risultata coinvolta in almeno altri sei episodi tra Toscana, Lazio e Umbria, caratterizzati da modalità operative simili e obiettivi analoghi. Oltre al rame, sarebbero stati sottratti anche materiali edili, furgoni e autocarri.

Il G.I.P. ha accolto integralmente le richieste della Procura di Arezzo, riconoscendo l’esistenza di un gruppo criminale strutturato e organizzato, con compiti ben definiti e attivo nel centro Italia.

L’operazione rappresenta un importante risultato nella lotta alla criminalità predatoria che danneggia il tessuto produttivo, causando gravi perdite economiche e sociali.

Si precisa che, in questa fase, le persone coinvolte sono da ritenersi presunte innocenti fino a prova contraria, nel rispetto del principio costituzionale di non colpevolezza e della garanzia del diritto di cronaca.

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