Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

giovedì | 16-10-2025

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Attualità

SAI: rinnovato per un altro triennio il progetto di accoglienza stranieri con capofila l’Unione dei Comuni. Tutti i numeri del progetto

L’Unione dei Comuni Montani del Casentino sarà capofila anche per il triennio 2026-2028, del progetto SAI, un sistema nazionale di accoglienza e integrazione per stranieri finanziato dal Ministero dell’Interno a cui hanno aderito tutti gli 8 comuni che fanno parte della rete, oltre ad altri Enti locali del territorio provinciale e che nel quinquennio dal 2020 al 2025 ha sostenuto, integrato e sostenuto/accompagnato nel trovare una nuova vita e un lavoro stabile 220 cittadini stranieri. L’Unione dei Comuni agisce come ente locale titolare del progetto, gestendo l’accoglienza e L’integrazione di richiedenti protezione internazionale, titolari di protezione e altri soggetti vulnerabili, con l’obiettivo di favorire la loro inclusione nel territorio locale. Dal 2020 l’Unione ha dunque assunto la responsabilità e l’onere di un progetto provinciale che, in questo quinquennio, ha prodotto innovazione in tema di accoglienza e importanti risultati in termini di inclusione e lavoro. Sono 65 i posti disponibili gestiti dall’Unione tra Casentino, Valdarno e Valtiberina e 220 le persone straniere alle quali in questi anni è stato offerto un percorso di accoglienza e integrazione completo e strutturato. L’equipe del progetto garantisce una serie di servizi di valore che vanno dall’orientamento e accompagnamento nell’accesso all’ iscrizione anagrafica dei Comuni di riferimento, all’inserimento lavorativo fino all’accesso ai sistemi sanitario e sociale. Un altro aspetto di centrale importanza è il sostegno e orientamento a livello legale, aspetti necessari per la preparazione del fascicolo da presentare alla Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale. E’ la stessa Unione – con i fondi del progetto ministeriale – che si fa carico, tramite persone formate, di sostenere queste persone nei percorsi di ottenimento del permesso di soggiorno presso la Questura. I progetti di inclusione – che comprendono anche un aiuto alla ricerca attiva del lavoro e l’iscrizione a corsi di lingua italiana – fanno forza su una rete di 32 soggetti tra cooperative, associazioni. In questo contesto il progetto accoglienza stranieri in SAI Casentino, sta progredendo in maniera integrata anche con il mondo del lavoro. In questo ambito di progetti, sono previsti anche degli specifici contributi affitto per ragazzi che sono in uscita dal progetto stesso con contratti di lavoro solidi. Un valido aiuto questo, in seconda battuta, per le imprese della vallata che spesso hanno evidenziato difficoltà nel trovare una risposta abitativa ai loro nuovi collaboratori. Sul fronte dei posti disponibili divisi per Comune aderente al progetto questa è la situazione che verrà rinnovata con il percorso:

Comune di Poppi – 14 posti finanziati

Comune di Bibbiena – 8 posti finanziati

Comune di Pratovecchio-Stia – 10 posti finanziati

Comune di Bucine – 4 posti finanziati

Comune di San Giovanni Valdarno – 11 posti finanziati

Comune di Terranuova Bracciolini – 6 posti finanziati

Comune di Sansepolcro – 7 posti finanziati

Comune di Loro Ciuffenna – 5 posti finanziati

Daniela Nocentini, Responsabile dei Servizi Sociali dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino commenta: “Caratteristiche principali dei servizi del progetto SAI è la qualità dei percorsi di accoglienza finalizzati all’integrazione con interventi mirati che garantiscano in tempi certi il termine del percorso verso una vita in autonomia grazie alle sinergie avviate sul territorio con gli enti gestori, nonché la promozione e lo sviluppo di reti locali, con il coinvolgimento di tutti gli attori e gli interlocutori per la riuscita delle misure di accoglienza.”

Nello scorso quinquennio sono state numerose le storie di valore raccolte, che raccontano in modo concreto questo progetto con risultati tangibili in termini di sostegno attivo ma anche di inclusione che rendono grande un territorio e arricchiscono una comunità. Giovani che hanno imparato la lingua, hanno imparato un lavoro e adesso abitano felicemente un contesto e ne sono attori attivi. Numerose sono le aziende del territorio nelle quali questo sogno di nuova vita si sta svolgendo nella feconda quotidianità di un’occupazione che rappresenta anche un progetto di vita strutturato e duraturo. “Questo Progetto rappresenta ormai una realtà consolidata del nostro territorio. Grazie all’accoglienza diffusa, che lo caratterizza, si è reso possibile l’incontro tra culture diverse e la creazione di comunità soldali. In questo contesto lo scambio tra gli attori coinvolti è stato reciproco e proficuo. I beneficiari accolti hanno potuto dare una risposta alla domanda lavorativa dell’area, legata anche a settori economici in cui spesso risultava difficile il reperimento di manodopera mentre l’accoglienza e l’inclusione nel territorio ospitante ha restituito ai migranti accolti l’appartenenza a un luogo e ad una comunità di cui sono diventati parte attiva”, conclude Eleonora Benassi, referente per ARCI

Articoli correlati