Cronaca
Un progetto per i bambini nel nome di Leo: la famiglia chiede offerte invece che fiori. Il cordoglio corre ben oltre il Casentino
Tra dolore e ricerca della verità, è già nata una scintilla di futuro: un progetto per i bambini, nel nome di Leo. Nel momento più buio, la famiglia del piccolo Leo sceglie la strada della luce. In vista delle esequie, i genitori hanno espresso una volontà precisa: niente fiori, ma offerte destinate a un progetto dedicato ai bambini del Casentino, che porterà proprio il nome del loro figlio.
In vista delle esequie, i genitori hanno espresso una volontà precisa: niente fiori, ma offerte destinate a un progetto dedicato ai bambini del Casentino, che porterà proprio il nome del loro figlio.
Ecco le coordinate bancarie per chi vorrà contribuire:
IBAN per le donazioni: IT45B0538705458000004624380
Intestato a: Ricci Alessandro, Biancucci Caterina
Causale: Per il progetto in nome di Leo
Un dolore che unisce: fiaccolata e stadio, una comunità intera stretta intorno a Leo
Il sostegno che sta abbracciando la famiglia supera confini e appartenenze.
Già giovedì sera, la frazione di Soci è stata attraversata da una fiaccolata silenziosa che ha commosso e coinvolto l’intero Casentino: centinaia di persone, famiglie intere, tanti giovani e bambini hanno percorso le vie del paese partendo dalla chiesa di San Niccolò fino all’asilo Ambarabà Ciccì Coccò di via della Rena, dove è avvenuta la tragedia. Nessun grido, nessuno slogan: solo luce, silenzio, lacrime e presenza.
E il moto di cordoglio non si è fermato al territorio.
L’altra sera, allo stadio “Città di Arezzo”, durante la partita contro il Bra, a cinque minuti dal termine la Curva Sud Lauro Minghelli ha srotolato uno striscione bianco, semplice e struggente:
“Fai buon viaggio piccolo Leo”.
Lo stadio, per lunghi secondi, si è fatto muto. Poi è partito un applauso che ha coinvolto tutti i settori. Un abbraccio collettivo per un bambino che nessuno conosceva, ma che tutti avvertono come proprio.
Lo striscione degli ultras dell’Arezzo campeggia sulla cancellata dell’asilo.
Indagine in corso: cinque indagate, nessun coinvolgimento per la maestra che ha soccorso il bambino
Nel frattempo prosegue l’inchiesta della procura di Arezzo, diretta dal pm Angela Masiello e seguita dal procuratore capo Gianfederica Dito.
L’ipotesi di reato è omicidio colposo, attualmente contestata a cinque dipendenti della cooperativa Koinè: tre educatrici, un’assistente e la coordinatrice.
Non risulta invece indagata la maestra che per prima si è accorta dell’incidente e ha tentato disperatamente di salvare Leo: secondo quanto emerge, non era ancora in servizio e stava entrando a scuola proprio in quell’istante.
Gli avvisi di garanzia sono stati notificati per consentire la partecipazione all’autopsia tramite eventuali consulenti, e non rappresentano una prova di colpevolezza.
L’autopsia, affidata al professor Mario Gabbrielli, è fissata per martedì 18 novembre. Gli avvocati delle indagate sono Saverio Agostini, Cristiano Cazzavacca, Ida Cipolleschi e Paolo Prisco. La famiglia di Leo è assistita dall’avvocato Francesca Molino.
Sicurezza del giardino e vigilanza sotto esame
Gli investigatori stanno intanto verificando eventuali carenze di controllo e vigilanza durante il gioco all’aperto, la sicurezza del mini-bosco didattico, con arbusti alti circa due metri, la ricostruzione dei movimenti e delle posizioni degli adulti nel momento critico.
Nel giardino erano presenti circa 50 bambini distribuiti tra due sezioni, in un’area esterna piuttosto estesa: le indagini sono in corso per stabilire se si sia verificata una fatale concatenazione di eventi o se siano emerse criticità strutturali o organizzative.
La dignità nel dolore
Il Casentino, la provincia e ormai l’intera Toscana si stringono attorno a una famiglia che soffre in silenzio, senza rabbia né clamore, in attesa che la giustizia faccia il suo corso.




